Julio Cortázar nació en Bruselas el
26 de Agosto de 1914, de padres argentinos. Llegó a la Argentina
a los cuatro años. Paso la infancia en Bánfield, se graduó como
maestro de escuela e inició estudios en la Universidad de Buenos
Aires, los que debió abandonar por razones económicas.
Trabajó en varios pueblos del interior del país. Enseño
en la Universidad de Cuyo y renunció a su cargo por desavenencias
con el peronismo. En 1951 se alejó de nuestro país y desde
entonces trabajó como traductor independiente de la Unesco, en
París, viajando constantemente dentro y fuera de Europa. En 1938
publicó, con el seudónimo Julio Denis, el librito de sonetos
("muy mallarmeanos", dijo después el mismo) Presencia .
En 1949 aparece su obra dramática Los reyes. Apenas dos anos después,
en 1951, publica Bestiario : ya surge el Cortázar deslumbrante
por su fantasía y su revelación de mundos nuevos que irán
enriqueciéndose en su obra futura: los inolvidables tomos de relatos,
los libros que desbordan toda categoría genérica (poemas-cuentos-ensayos
a la vez), las grandes novelas: Lospremios (1960), Rayuela (1963), 62/Modelo
para armar (1968), Libro de Manuel (1973). El refinamiento
literario de Julio Cortázar, sus lecturas casi inabarcables, su
incesante fervor por la causa social, hacen de él una figura de
deslumbrante riqueza, constituída por pasiones a veces encontradas,
pero siempre asumidas con él mismo, genuino ardor. Julio Cortazar
murió en 1984 pero su paso por el mundo seguirá suscitando
el fervor de quienes conocieron su vida y su obra.
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E' l'anno di Cortàzar
Pallido gigante innamorato della parola
Narratore capace di prodigiose innovazioni, attirato dai processi rivoluzionari
purchè ancora mutevoli, saggista acuto e grande poeta, Cortázar
sta raccogliendo omaggi in tutto il mondo. L'anno internazionale a lui dedicato
celebra il ventesimo anniversario della morte e il novantesimo dalla nascita
FRANCESCA LAZZARATO
«AParigi qualcuno mi disse che andava a scrivere nel caffè Old Navy,
sul Boulevard Saint Germain, e lo aspettai là per diverse settimane, finchè lo
vidi entrare come un'apparizione: era l'uomo più alto che si potesse immaginare,
con un volto da bambino perverso, un interminabile cappotto nero che sembrava
quasi una tonaca e occhi molto distanti, come quelli di un torello, e così obliqui
e chiari che sarebbero potuti essere quelli del diavolo, se non avessero obbedito
al dominio del cuore.» Così, il 14 febbraio di quest'anno, Gabriel
García Márquez ha ricordato l'amico Julio Cortázar nel corso
di un incontro promosso dall'Università di Guadalajara. Insieme a lui,
tre grandi nomi come Fuentes, Saramago e Eloy Martínez hanno celebrato
l'opera e la vita di un narratore eccelso che ha lasciato un segno incancellabile
nella letteratura del `900 e attorno al quale, oltre alle innumerevoli esegesi
critiche, sono fiorite leggende e aneddoti di ogni tipo («...fino a due
settimane prima della sua morte, sembrava assolutamente vera la leggenda che
lo voleva immortale, perchè non aveva mai smesso di crescere e aveva mantenuto
sempre la stessa età con cui era nato» - dice Márquez),
a volte autentici e a volte inevitabilmente spuntati attorno al suo sorprendente
aspetto di pallido gigante, alla voce profonda attraversata dal rotolio della
erre alla francese, a un umorismo inestinguibile che spesso si tingeva di nero
e sapeva intrecciare panico e risate.
Restìo com'era a trovarsi al centro dello sguardo pubblico e nemico «nella
vita reale e nei libri, degli onori postumi e delle celebrazioni funebri»,
forse Cortázar avrebbe considerato con occhi ironici e perplessi gli infiniti
omaggi che si vanno susseguendo in tutto il mondo di lingua spagnola per ricordare
il ventesimo anniversario della sua scomparsa e il novantesimo della sua nascita.
L'anno internazionale a lui dedicato è cominciato proprio a Parigi, città in
cui è morto il 26 agosto1984 (al cimitero di Montparnasse un
busto scolpito dall'amico Julio Silva veglia sulla tomba di Cortázar e
della sua terza moglie, Carol Dunlop) e in cui ha trascorso oltre metà della
propria vita, e si concluderà a Bruxelles - dove nacque il 12 febbraio
1914, mentre il padre era funzionario presso l'ambasciata argentina - con l'arrivo
di una grande mostra itinerante organizzata dalla Fundación Internacional
Argentina e attualmente ospitata nel Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires.
Curata dal giovane studioso Facundo de Almeida e attesa nei prossimi mesi a Cuba,
Madrid e Parigi, la mostra ricostruisce l'esistenza dello scrittore e il suo
mondo letterario attraverso fotografie, manoscritti, prime edizioni, documenti,
lettere, video, documentari, registrazioni della voce di Cortázar che
legge le «Storie di cronopios e di famas», film basati sui suoi libri.
Un insieme di materiali di grande interesse, organizzati in cinque itinerari
che corrispondono ad altrettanti periodi della vita di Cortázar e hanno
come sottofondo le musiche della sua vita, dai tanghi di Carlos Gardel al jazz
di Charlie Parker, sul quale è modellato uno dei protagonisti del magnifico
racconto El Perseguidor .
Tra i visitatori di questi giorni ci sono, ovviamente, anche coloro che già lo
scorso aprile, durante la trentesima Feria del Libro bonaerense, hanno preso
d'assalto lo stand dell'editore Alfaguara per comperare con il debito sconto «da
anniversario» le opere di Cortázar, ormai divenute altrettanti classici
studiati a scuola e tuttavia sempre capaci di suscitare passioni e discussioni;
ma soprattutto di incantare le generazioni più giovani come a suo tempo
incantarono i ragazzi degli anni `60, folgorati da Rayuela , lo splendido
e fluviale anti-romanzo che Einaudi ha riproposto in italiano in occasione
del quarantesimo anniversario della prima pubblicazione. In alcune delle celebrazioni
in corso affiora una voglia di agiografia, di luogo comune, di frasi fatte,
che tuttavia non arriva a far presa né sull'opera di Cortázar né sulla
sua figura, così poco normalizzabile da risultare ancora sorprendente,
provocatoria, incredibilmente attuale.
Narratore innamorato delle parole e capace di prodigiose innovazioni, «straniero» sempre
e ovunque eppure profondamente latinoamericano (un latinoamericano che per riconoscersi
tale aveva bisogno di mettere l'oceano tra sé e la propria terra e di «universalizzare» la
propria argentinità) scrittore all'eterna ricerca del doppio e dell' otro
lado, attirato irresistibilmente dai processi rivoluzionari purchè ancora
liberi e mutevoli «come un camaleonte» e non rigidi e chitinosi «come
un coleottero», saggista acuto e grande poeta troppo poco letto, traduttore
impeccabile, amico e difensore di autori scomodi come la poetessa Alejandra Pizarnik,
sua amica degli anni parigini, Cortázar si è assunto in prima persona
il rischio della marginalità e ha trionfato su di essa, convinto com'era
che la letteratura fosse un'esperienza capace di trasformare l'uomo attraverso
una rivoluzione radicale dell'immaginario e del linguaggio. Niente e nessuno,
nemmeno un duplice anniversario, riuscirà insomma a fare di Cortázar
una semplice lapide da scoprire, un monumento ufficiale da inaugurare.
E non c'è dubbio che un grande scrittore e giornalista come Eloy Martínez
abbia ragione nel ricordarci, in suo gioioso omaggio all'utopista critico e al
memorabile maestro, che «tutti gli intellettuali sono lacerati tra la fedeltà a
quello che vorrebbero fare della loro epoca e quello che la loro epoca vuole
fare di loro. Cortázar aveva il dono prodigioso di entrambe le cose: un
orecchio eccezionale a cui non sfuggiva nessuna tonalità della storia,
e un talento così vivace che le sue opere potevano cambiare la vita di
tutti.» _____________________ Fonte: ilmanifesto.it
1914
Julio Cortazar nasce il 26 agosto a Bruxelles, dove il padre, diplomatico di
carriera, è in missione. Da una lettera a Graciela de Sola, in data
4 novembre 1963: "Sono nato a Bruxelles nell'agosto 1914.Segno astrologico,
la Vergine; di conseguenza, astenico, con tendenza all'intellettualità,
il mio pianeta è Mercurio e il mio colore il grigio (anche se in realtà pure
il verde mi piace) [.] la mia nascita fu un prodotto del turismo e della
diplomazia; mio padre fu aggregato a una missione commerciale presso l'ambasciata
argentina in Belgio, e poiché si era appena sposato, portò mia
madre a Bruxelles. Mi è toccato di nascere durante i giorni dell'occupazione
di Bruxelles da parte dei tedeschi, all'inizio della prima guerra mondiale.
Avevo circa quattro anni quando la mia famiglia poté tornare in Argentina;
parlavo soprattutto il francese, cosa che mi ha lasciato un modo di pronunciare
la "r" di cui non ho mai potuto liberarmi" (Berriot).
1918
Ritorna in Argentina con i genitori. Vivono a Banfield, un sobborgo di Buenos
Aires. "Mia madre ci ha allevato, mia sorella e me; mio padre se ne andò di
casa quando io ero molto piccolo e non ha fatto niente per noi" (Harss).
Il padre tenterà di riallacciare i rapporti con il figlio quando ormai
questi sarà uno scrittore famoso, ma incontrerà un secco rifiuto.
Karine Berriot riporta due soli ricordi paterni di Julio Cortazar: il primo,
rivedersi camminare in strada al fianco del padre e sentirsi orgoglioso dello
sguardo dei passanti; il secondo, di suo padre nudo in bagno e della sua
impressione di trovarlo molto bello. "Fin da bambino tutto ciò che
avesse relazione con un labirinto mi affascinava. Credo che questo si rifletta
molto in ciò che ho scritto. Da piccolo fabbricavo labirinti nel giardino
di casa mia" (Harss). "Uno dei miei ricordi d'infanzia è vedermi,
malato (sono stato un bambino molto cagionevole di salute, passavo lunghi
periodi a letto con asma o pleuriti e cose del genere) è vedermi,
dicevo, scrivere col dito parole sul muro. Tendevo il dito e scrivevo parole,
le vedevo prendere corpo nello spazio. Parole che già da tempo erano
parole-feticcio, parole magiche [.] Da quel momento ho cominciato a giocare
con le parole, a slegarle sempre più dalla loro utilità pratica
e iniziare a scoprire i palindromi, che si sono poi notati nei miei libri" (Prego).
1921
"Fin dall'infanzia sono stato affascinato dall'idea del mostro, dell'animale
mitologico - una testa di leone con ali d'aquila e piume d'anitra [.]" (Prego).
1922
"[.] da parte di mia madre c'erano dei francesi, dei tedeschi e si aveva gusto
per le lingue, cosicché mia madre, oltre allo spagnolo, ha studiato e
appreso il tedesco in una scuola germanica, e ha imparato anche l'inglese e poi
il francese. In gioventù era una buona lettrice e lo è rimasta
per tutta la vita. Leggeva senza alcuna discriminazione, senza alcun rigore scientifico,
romanzi e racconti, ed era di natura romantica. Questo mi ha aiutato a scoprire
fin da molto giovane la lettura perché mia madre mi dava sempre i libri
che pensava potessi leggere e che erano, per la maggior parte, feuilleton, libri
senza grandi qualità, romanzi popolari. Ma a tutto questo si mescolavano
opere di Alexandre Dumas o di Victor Hugo; è così che senza grande
controllo selettivo ho avuto accesso a una letteratura che mi ha enormemente
ampliato l'immaginazione, che mi ha fatto entrare all'improvviso in quel mondo
che non aveva più niente a che vedere con il piccolo universo di Banfield,
dove vivevo con i miei amici e la mia famiglia. In questo senso mia madre è stata
una grande iniziatrice sul cammino, prima, della lettura, e, quindi, su quello
della scrittura" (Prego). Legge di nascosto l'opera di Edgar Allan Poe e inizia
a suonare il piano, a cui si aggiungeranno più tardi la tromba e il sax.
1923
Primi esercizi letterari. "Il mio primo romanzo lo finii a nove anni. Ce lo
si può immaginare [.] E poesie ispirate a Poe, naturalmente. A dodici
anni scrivevo versi d'amore per una compagna di scuola" (Harss).
1928
Scopre attraverso la radio, la musica jazz, di cui diventerà un appassionato
cultore.
1930
"Nel 1930, o più esattamente fra il 1930 e il 1932, ho iniziato a frequentare
gli incontri di boxe e ho avuto l'occasione di vedere bei match in Argentina,
con grandissimi campioni. E' allora che, come dire?, mi sono fabbricato una sorta
di filosofia della boxe, eliminando tutto l'aspetto sanguinario e crudele che
suscita tanta collera e tanta riprovazione" (Prego).
1931
"Mi ricordo molto bene dei miei 16 o 17 anni, ero un lettore onnivoro, capace
di divorare gli Essais di Montaigne in alternanza con Le avventure di Buffalo
Bill, Sexton Blake, Edgar Wallace, romanzi polizieschi e i Dialoghi di Platone.
Le acque non erano ancora ben divise, regnava una grande confusione nel mio spirito.
Cose che non rinnego perché anche la cattiva letteratura, se si legge
molto nell'infanzia e nell'adolescenza, ti lascia un certo materiale tematico,
una ricchezza di linguaggio, ti insegna certe cose , certi procedimenti. Un giorno
in cui passeggiavo per il centro di Buenos Aires, entra in una libreria e vidi
il libro di un certo Jean Cocteau, intitolato Opium e il cui sottotitolo era "Journal
d'une désintoxication" [.] Quel piccolo libro di Cocteau mi ha fatto immergere
per la prima volta la testa non solo nella letteratura moderna, ma nel mondo
moderno" (Prego).
1932
Licenza magistrale presso la "Escuela Normal Mariano Acosta". Ricorderà con
piacere e gratitudine solo due professori: Arturo Marasso (letteratura greca
e spagnola)e Vicente Fattone (filosofia e logica), gli unici non soggetti all'ideologia
nazionalista imperante, con relativo bagaglio di concezioni antisemite e xenofobe.
Fattone lo introduce, fra l'altro, alla filosofia orientale, così determinante
per l'opera futura. Tenta, senza successo, un viaggio in Europa su una nave
da carico: "Buenos Aires era una specie di castigo. Vivere lì era come
stare in prigione" (Harss).
1935-1937
Supera gli esami del primo anno della Facoltà di lettere e filosofia
dell'Università di Buenos Aires, quando gli viene offerto di insegnare
in una cittadina della provincia. Le condizioni economiche della famiglia sono
assai precarie: Cortazar accetta e abbandona l'Università: "[.] volevo
aiutare mia madre che mi aveva allevato con molti sacrifici" (Harss).
1937-1944
Insegna nelle medie superiori a Bolivar e Chivilcoy, in provincia di Buenos
Aires. Conduce un'esistenza ritirata e di intensissimo studio: "Tutta l'informazione
libresca che posso avere la fondai in quegli anni" (Harss). Legge, fra l'altro,
le opere di Sigmund Freud. Scrive una serie di racconti, che andranno a formare
la raccolta La otra orilla, pubblicata postuma in Francia nel 1993 nell'edizione
integrale delle Nouvelles 1945-1982 (Gallimard).
1938
Pubblica Presencia, la prima raccolta di poesie, con lo pseudonimo di Julio
Denis. Il libretto di versi "molto mallarmeani" (Harss) è dedicato
ad Arturo Marasso.
1941
Sempre con lo pseudonimo di Julio Denis, pubblica un articolo su Rimbaud nella
rivista "Huella", che, con "Canto", rappresenta uno dei primi veicoli di
espressione letteraria della generazione del 1940. L'articolo su Rimbaud è la
prima di una serie di dichiarazioni di poetica in forma di ritratto che Cortazar
scriverà in questa fase della sua attività letteraria. "Eravamo
molto snob, anche se in molti ce ne rendemmo conto solo assai più tardi.
Leggevamo molto poco gli scrittori argentini e ci interessavano quasi esclusivamente
la letteratura inglese e quella francese; sussidiariamente, quella italiana,
quella nordamericana e la tedesca, che leggevamo in traduzione. Eravamo molto
affascinati dagli scrittori inglesi e francesi, fino a che a un certo punto
- fra i 25 e i 30 anni - non scoprimmo bruscamente la nostra tradizione" (Harss).
1944-1945
Insegna letteratura francese presso l'Universidad de Cuyo, a Mendoza. Si oppone
al populismo peronista e rinuncia alla cattedra.
1946
Pubblica La urna griega en la poesia de John Keats sulla "Revista de Estudios
Clasicos" dell'Universidad de Cuyo. E' la prima approssimazione critica a una
figura del poeta che diventerà presto emblematica. Il saggio è nuovamente
dedicato ad Arturo Marasso.
1946-1948
Di ritorno a Buenos Aires, lavora presso la Camara Argentina del Libro. E'
traduttore pubblico: "Sono stato effettivamente traduttore pubblico a Buenos
Aires, dove avevo un ufficio e ho tradotto la posta delle prostitute del
porto che mi portavano le lettere dei loro marinai, inviate da tutti gli
angoli del globo" (Prego) Scrive alcuni racconti che riunirà poi in
Bestiario e, fra il 1947 e il 1948, pubblica quaranta recensioni librarie
sulla rivista di Buenos Aires "Cabalgata".
1946-1955
"Dal 1946 al 1954 vita porteña, solitaria e indipendente; convinto d'essere
scapolo irriducibile, amico di uno strettissimo numero di persone, melomane e
lettore per intere giornate, cinefilo, piccolo borghese estraneo a tutto quanto
fosse al di là della sfera estetica. Traduttore pubblico nazionale. Grande
funzione per una vita come era allora la mia, egoisticamente solitaria e indipendente" (De
Sola-Berriot). Nell'arco di questi anni traduce: Jean Giono (Naissance de l'Odyssée);
André Gide (L'immoralista): G.K. Chesterton (L'uomo che sapeva troppo);
Henri Bremond (La poesia pura); Daniel Defoe (Robinson Crusoe); Walter de la
Mare (Memorie di una donna in miniatura); Lord Houghton (Life, letters and literary
remains of John Keats); Alfred Stern (Filosofia del riso e del pianto e La filosofia
esistenzialista di Jean Paul Sartre); Marguerite Yourcenar (Memorie di Adriano).
1947
"A un certo punto ,diciamo nel 1947, fui assolutamente certo che quasi tutte
le cose che conservavo inedite erano buone, e che alcune fra di essere erano
addirittura molto buone. Mi riferisco, ad esempio, a uno o due racconti di Bestiario.
Sapevo che non si erano ancora scritti racconti del genere in spagnolo, almeno
nel mio paese. Ne esistevano altri. C'erano i mirabili racconti di Borges. Ma
io facevo un'altra cosa" (Harss).Scrive Teoria del tunel. Notas para una ubicacion
del surrealismo y el existencialismo, che rimarrà inedito fino al 1994,
quando Saul Yurkievich lo darà alle stampe presentandolo, fra l'altro,
come una "autodefinizione letteraria" e avanzando l'ipotesi di una redazione
a partire dagli appunti degli anni di insegnamento presso l'Universidad de Cuyo.
1948
Pubblica su "Sur", diretta da Victoria Ocampo, Muerte de Antonin Artaud e collabora
alle riviste "Los Anales de Buenos Aires", diretta da Jorge Luis Borges, e "Realidad",
cui si aggiungerà poco dopo "Buenos Aires Literaria". Di questi anni è il
primo romanzo intitolato Soliloquio, che ricorderà in due riprese: "Ho
bruciato un romanzo di seicento pagine, per esempio. Oggi me ne dispiace perché so
che c'erano delle cose belle in quel romanzo, che mi piacerebbe aver conservato
come documento personale, autobiografico. Era un romanzo molto sentimentale,
ma in cui c'erano delle situazioni drammatiche, estreme, e delle lunghe discussioni.
Mi piacerebbe sapere oggi come le avevo organizzate. Non me ne resta che un'idea
generale" (G. Bermejo). "Il protagonista, che aveva molto di me stesso, rappresentava
il giovane argentino super-lettore, super-coltivato, europeizzato quanto a
gusti letterari, e ciò nonostante molto ancorato all'Argentina, perché mi
ricordo che c'erano in quel romanzo cose che non faccio quasi mai: delle descrizioni" (Prego).
1948-1952
Scrive Imagen de John Keats. Con dedica a "Daniel Devoto, amico di sempre". È la
più impegnativa dichiarazione di poetica in forma di ritratto, "Un libro
romantico - si legge nelle prime righe -, attento al suo impulso e al suo tema
con fedeltà di girasole". Si tratta di due tomi per un totale di 546
cartelle dattiloscritte numerate di seguito. A Parigi, Cortazar riscriverà l'opera
a macchina, rivedendola parzialmente. Non si deciderà mai a pubblicarla.
1949
Pubblica il "poema drammatico" Los reyes a cura di Daniel Devoto. "[.] fu accolto
con un silenzio assoluto e cavernoso nonostante Borges lo avesse già pubblicato
sulla sua rivista "Los Anales de Buenos Aires" [1947]. Ha uno stile da esteta,
molto raffinato, ma il linguaggio in fondo è molto tradizionale. Una
cosa a metà tra Valéry e Saint John Perse" (Harss). E' il mito
del Labirinto e del Minotauro, ma in una "versione totalmente opposta alla
classica" (Harss). Termina un romanzo breve, Divertimento, che alcuni amici
presentano alla Editorial Losada, ma che viene rifiutato perché contiene "malas
palabras". Verrà stampato solo nel 1986 a cura di Saul Yurkievich (ed.
Sudamericana). In calce al libro si legge: "Buenos Aires, Carnaval de 1949".
Il libro, ambientato a Buenos Aires, inaugura, secondo Yurkievich, la scrittura "romanzesca " di
Cortazar. Primo soggiorno a Parigi, grazie a una borsa di studio del governo
francese. Viaggio in Italia.
1950
Scrive il romanzo El examen, che verrà pubblicato soltanto postumo nel
1986 (ed. Sudamericana). La data in calce al libro è 21 settembre.
1951
Prima edizione di Bestiario. Alla fine dell'anno si stabilisce definitivamente
a Parigi. La decisione viene presa liberamente, senza nessun tipo di costrizione
politica. Nella capitale francese trova impiego come imballatore presso un'agenzia
di distribuzione libraria. Parigi e Buenos Aires resteranno le due grandi "metafore" della
sua vita.
1952
Inizia a lavorare come traduttore indipendente per l'Unesco.
1953
Sposa Aurora Bernandez. Viaggio in Italia. Inizia a tradurre i racconti e gran
parte dei saggi di Edgar Allan Poe.
1954
E' a Montevideo come traduttore dell'Unesco. Sulla rivista "La Torre" pubblica
il saggio Para una Poetica, riflessione sull'atto poetico come conoscenza differente
da quella del procedimento logico e ad esso alternativa.
1956
Pubblica Final del juego. Appare anche la traduzione delle Obras en prosa di
Edgar Allan Poe, nelle Ediciones de la Universidad de Puerto Rico. Cortazar
promette all'editore una Vida de Edgar Allan Poe, che, dopo quelli dedicati
a Keats, è uno dei più importanti ritratti d'autore della sua
opera di poetica. Tra l'altro organizza i racconti di Poe secondo un criterio
tematico e non cronologico, che più tardi riprenderà per sistemare
i propri.
1959
Pubblica Las armas secretas, dove viene inclusa la long short story intitolata
El perseguidor.
1960
Viaggio negli Stati Uniti (Washington e New York): Pubblica il romanzo Los
Premios.
1961
A Parigi la casa editrice Fayard pubblica la traduzione di Los premios: è la
prima traduzione di un'opera di Cortazar. Primo viaggio nella Cuba socialista,
dove tornerà regolarmente e di cui resterà osservatore partecipe
e attento.
1962
Pubblica Historia de cronopios y de famas e il saggio Algunos aspectos del
cuento, che nasce come conferenza pubblica tenuta a La Habana. Fra il 1960
e il 1963 acquista la casa di Saignon, in Provenza, dove passerà lunghi
soggiorni estivi.
1963
Pubblica il romanzo Rayuela. Il libro, il cui primo titolo doveva essere "Mandala", è un
evento di portata internazionale. Varie traduzioni di sue opere in Francia,
Italia e Germania. A Cuba è membro della giuria del Premio Casa de las
Américas.
1964
Pubblica un'edizione ampliata di Final del juego e un'antologia di Cuentos
(ed. Casa de las Américas) già editi, a cura di Anton Arrufat.
Un capitolo di Rayuela viene pubblicato sulla rivista "Casa de las Américas".
1965
Prepara per la casa Editrice Einaudi una raccolta quasi completa dei racconti
pubblicati, con il titolo generale di Bestiario. I testi sono divisi per
sezioni tematiche - o meglio, come scrisse Cortazar a proposito di quelli
di Poe, per "continuità di atmosfera" - in "Riti", "Giuochi" e "Passaggi".
Stesso criterio adotterà Cortazar per l'edizione completa dei racconti
che Alianza Editoria pubblicherà fra il 1976 e il 1985, con l'aggiunta
di una ulteriore sezione: "Ahi y ahora".
1966
Pubblica Todos los fuegos el fuego e On deplore la, racconto, quest'ultimo
ispirato a serigrafie di Guido Llinas. Sulla rivista "Union" di La Habana
appare l'articolo Para llegar a Lezama Lima, un omaggio ermeneutico all'autore
del romanzo Paradiso, che Cortazar amò moltissimo.
1967
Pubblica La vuelta al dia en ochenta mundos e l'antologia di racconti già editi
El perseguidor y otros cunetos (Centro Editor de América Latina). Incide
il disco Cortazar lee a Cortazar (ed Laberinto), dove appunto legge, con una
presentazione improvvisata, alcuni brani della propria opera. Viaggio a La
Habana.
1968
Pubblica il romanzo "sperimentale" 62: modelo para armar; Buenos Aires Buenos
Aires, con fotografie di Sara Facio e Alicia d'Amico; Cerimonias, che riunisce
tutti i racconti di Final del juego e Las armas secretas; La bande (sculptéè a
Reinhoud, vue par Julio Cortazar) (ed. Galérie de France). Lungo soggiorno
a New Delhi con Aurora Berbadez, ospiti di Octavio e Marie José Paz.
Alla fine dell'anno si separa da Aurora Bernadez.
1969
Pubblica Ultimo Round, dove viene incluso il testo saggistico Del cuento breve
y sus alrededores, e Casa tomada (ed. Minotauro) con tratti di Juan Fresan.
1970
Pubblica un libro di Relatos, con testi estratti dalle prime quattro raccolte
di racconti; Viaje alrededor de una mesa, testo redatto in seguito a una
tavola rotonda tenutasi in aprile a Parigi sul tema: "L'intellectuel et la
politique"; Literatura e revolucion en la literatura, testo di un dibattito
polemico con Mario Vargas Llosa e Oscar Collazos, pubblicato dapprima sulla
rivista "Marcha" di Montevideo, a partire dall'aprile 1969; Les Discours
du Prince.Gueule, su litografie di Julio Silva. Viaggio in Cile da Salvador
Allende con la seconda moglie Ugné Karbelis.
1971
Pubblica Pameos y Meopas, poesie scritte fra il 1944 e il 1958, che considera
come un "erbario per i giorni di pioggia", e La isla a mediodia y otros relatos
(ed. Salvat), racconti già editi a cura di Ana Maria Matute. Nella
primavera scoppia l'affaire Padilla: il Poeta Herberto Padilla, accusato
di propaganda contro il regime castrista di Cuba, viene incarcerato per diverse
settimane. 54 intellettuali europei e latinoamericani, in gran parte favorevoli
alla rivoluzione cubana, firmano una lettera in cui vengono richieste a Fidel
Castro informazioni sulla natura dell'arresto e si ricordano le parole di
Che Guevara a proposito del diritto di critica in area socialista. Il 29
aprile Padilla si esibisce in una confessione pubblica, accusandosi dei peggiori
delitti. Nuova lettera - pubblicata su "Le Monde" - di una parte dei firmatari
della prima, che esprimono una dura condanna di metodi che ricordano "i momenti
più sordidi dello stalinismo". Cortazar firma la prima lettera, poi,
coinvolto in una polemica della stampa che vorrebbe trasformarla in una condanna
senza appello del regime cubano, preferisce astenersi dalla seconda, ma prende
ugualmente le distanze da Fidel Castro, il quale, per parte sua, reagisce
violentemente contro gli intellettuali "borghesi".
1972
Pubblica Prosa del observatorio, una sorta di reportage dall'India in forma
di poema in prosa, con fotografie di cortazar in collaborazione con Antonio
Galvez, e La fosse de Babel, in collaborazione con André Balthasar,
Italo Calvino e Joyce Mansour, su litografie di Reinhoud.
1973
Pubblica il romanzo Libro de Manuel e per il lancio del libro torna in Argentina,
dove poco dopo e proprio a causa del libro - una sorta di costola di Rayuela
virata al politico -, verrà dichiarato "indesiderabile". Da questo
momento il suo esilio diventerà anche politico. In Francia, Libro
de Manuel ottiene il Prix Medicis per l'autore straniero e Cortazar ne devolverà i
diritti d'autore in favore degli aiuti ai prigionieri politici argentini.
Dall'Argentina viaggia in Perù, Ecuador e Cile, dove incontra Salvador
Allende. Pubblica La casilla de los Morelli che riunisce, a cura di Julio
Ortega, testi soprattutto "teorici" da Rayuela, La vuelta al dia en ochenta
mundos e Ultimo Round, nonché l'ormai famoso Algunos aspectos del
cuento. Il risultato è un libro di Cortazar secondo Ortega che è un
insostituibile manuale di poetica d'autore. Appare anche Reunion (ed. Quimantu),
antologia di testi già editi.
1974
Pubblica Octaedro. Viaggio negli Stati Uniti per una riunione del Pen Club
e del Center for Inter-American Relations. Partecipa al Tribunale Russel.
1975
Viene invitato negli Stati Uniti dall'Università dell'Oklahoma, dove
tiene un ciclo di quattro conferenze sulla letteratura ispanoamericana e sulla
propria opera. La sua permanenza culmina con un simposio a lui dedicato dall'Università.
I lavori letti in questa occasione e due delle sue conferenze vengono riuniti
nel volume The Final Island: the Fiction of Julio Cortazar (ed. University
od Oklahoma Press, 1978). Pubblica Fantomas contra los vampiros multinacionales;
Silvalandia, su quadri di Julio Silva; una Antologia di testi (ed Libreria
del Colegio) da Historia de cronopios y de famas e 62:modelo para armar. Viaggio
a Ciudad de Mexico per parteciapre alla terza riunione della Comision Internacional
de Investigacion de los crimines de la Junta Militar de Chile.
1976
Gli viene assegnata la "Grand Aigle d'Or" della città di Nizza per l'insieme
dell'opera. Pubblica Estrictamente no profesional. Humanario, ripreso poi in
Territorios, su fotografie di Sara Facio e Alicia d'Amico, e Le Bestiaire d'Aloys
Zotl. Viaggio in Nicaragua.
1977
Pubblica Alguien qui anda por ahi y otros relatos, che viene messo all'indice
in Argentina dalla giunta militare del generale Videla.
1978
Libro de Manuel viene pubblicato negli Stati Uniti con l'aggiunta di una nota: "Questo
libro è stato terminato nel 1972. L'Argentina era allora sotto la dittatura
del generale Alehandro Lanusse e fin da allora erano evidenti l'intensificazione
della violenza e la violazione dei diritti umani. Tali abusi sono continuati
e sono stati incrementati sotto la giunta del generale Videla. La testimonianza
delle torture menzionata alle pagine 373-84 costituisce solamente l'inizio
di un'inferno di cui gli argentini hanno prove orribili tutti i giorni. Anche
se le dittature hanno cambiato nome, l'oppressione e la repressione sono aumentate
ancora; pertanto i riferimento all'Argentina e agli altri paesi latinoamericani
sono oggi validi come lo furono quando questo libro venne scritto". Pubblica
Territorios, libro-collage di prose saggistiche; Tendre parcours, su fotografie
di Frederic Barzilay; Conversaciones con Cortazar, a cura di Ernesto Gonzalez
Bermejo.
1979
Pubblica Un tal Lucas. Registra il documentario di 50 minuti Julio Cortazar,
realizzato a partire da un'intervista con Alain Sicard. Si separa da Ugné Karvélis.
Viaggio in Nicaragua, in appoggio alla Rivoluzione Sandinista. Viaggio con
la nuova compagna, Carol Dunlop, a Panama, dove conosce il generale Omar
Torrijos.
1980
Pubblica Queremos tanto a Glenda; Un elogio del tres, su dipinti di Luis Tomasello
e Monsieur Lautrec (ed. Ameris), su disegni di Hermenegildo Sabat. Viaggio
a Cuba e in Nicaragua. Inizia una vasta campagna internazionale a favore
della rivoluzione nicaraguense. Tiene un corso presso l'Università di
Berkeley, in California.
1981
Pubblica Paris: Ritmos de una ciudad, su fotografie di Alecio de Andrade. In
agosto, Mitterand gli concede la nazionalità francese. La cosa, che
viene a sancire uno stato di fatto, non ha per Cortazar eccessivo valore
simbolico, mentre al contrario gli elimina una serie di impicci burocratici.
Gli viene diagnosticata la leucemia.
1982
Con partenza il 23 maggio, viaggio Parigi-Marsiglia in 33 giorni con Carol
Dunlop. Le regole: mai uscire dall'autostrada, esplorare nel dettaglio due
aree parcheggi al giorno con sosta obbligata per la notte nella seconda,
tenere un minuzioso diario di viaggio a due: ne nascerà Los Autonautas
de la cosmopista. Carol Dunlop, anch'essa malata di leucemia, muore in autunno.
In novembre viaggio in Nicaragua.
1983
Pubblica Dehoras; Los autonautas de las cosmopista, viaje atemporal Paris-Marsella,
scritto in collaborazione con Carol Dunlop e con illustrazioni di Stéphane
Hébert, figlio di carol: i diritti del libro vengono devoluti al movimento
sandinista; le cronache saggistiche di Nicaragua, tan violentemente dulce;
Negro el diez, su serigrafie di Luis Tomasello. Viaggio a La Habana per una
riunione del Comité Permanente de Intelectuales por la Soberania de
los pueblos de Nuestra América. Ancora un viaggio in Niacaragua, dove
riceve dal ministro della cultura Ernesto Cardenal la "Orden del la indipendencia
Cultural Ruben Dario".
1984
Muore il 12 febbraio. Appaiono: le poesie di Salvo el crepuscolo e di Pameos,
Meopas y Prosemas; Alto el Peru, su fotografie di Manja Offerhaus; Argentina,
años de alambradas culturales, a cura di Saul Yurkievich; La fascinacion
de las palabras, intervista autobiografica con Omar Prego; Nada a Pehuajo,
atto unico, e Adios Robinson, testo radiofonico.
1994
La casa editrice Alfaguara pubblica in 3 volumi la Obra critica di Julio Cortazar,
a cura di Saul Yurkievich (vol. I), Saul Sosnowski (vo. II) e Jaime Alazraki
(col. III).
Da "I racconti" Julio Cortazar a cura di Ernesto Franco