"Los arahuacos, habitantes de la zona del primer "contacto" con
los invasores europeos, tenían un lenguaje que estaba cargado
de poesía.
Al arco iris lo llamaban "serpiente de collares", al cielo le decían "mar
de arriba". Para ellos el rayo era "el resplandor de la lluvia". Al
amigo lo llamaban "mi otro corazón" y al alma "el sol del pecho".
La lechuza era "ama de la noche oscura". Para decir baston, los ancianos
decían "nieto continuo" y para decir perdono decían "olvido".
Eduardo
Galeano, Memorias del fuego, México, Siglo XXI, 1993.
Seicento anni prima della venuta degli spagnoli
nell'attuale territorio argentino vivevano molteplici popolazioni
aborigene. Ciascuna con proprie abitudini, storia, e cultura.
Dimenticati dai libri di storia e ridotti in condizioni di emarginazione
dalla colonizzazione prima e dalla creazione del nuovo stato nazionale
dopo, di loro sappiamo grazie al prezioso lavoro di antropologi e degli
stessi discendenti delle popolazioni originarie , che con fierezza difendono
la propria identità contro le inguistizie della storia.
La maggior parte di queste popolazioni erano cacciatori-raccoglitori . Erano dunque gruppi sociali nomadi il cui sostentamento dipendeva direttamente dalle ricchezze naturali del territorio. Per questo motivo i loro insediamenti non erano mai fissi : di tanto in tanto, quando iniziava a scarseggiare il cibo, partivano alla ricerca di una terra ricca di animali e con abbondanza di frutta.
Nel Nord ovest dell'attuale territorio argentino, vivevano popolazioni
di agricoltori.
Erano sedentari perchè non necessitavano di spostarsi in cerca di cibo.
In alcuni casi avevano sviluppato tecniche di coltivazione avanzate :
praticavano l'agricoltura grazie all'irrigazione del territorio, e alcune
di queste popolazioni accantonavano gli alimenti in vista di periodi
nei quali non fosse possibile la coltivazione.
Le difficoltà e gli ostacoli naturali non erano per queste popolazioni
così determinanti per la sopravvivenza che per le popolazioni nomadi.
Addirittura alcune località come Quilmes de Calchaquí,
superarono i 1000 abitanti.
Alcune di queste comunità indigene furono incorporate dall'impero degli Incas che aveva la sua capitale a Cuzco nell'attuale territorio del Perù. Altre invece opposero resistenza agli Inca e divennero centri di difesa contro l'avanzata dei soldati dell'Impero Incaico.
Nome | Nomadi o sedentari | Dove vivevano (provincia di : ) |
A cosa si dedicavano |
---|---|---|---|
Calchaquíes | Sedentari |
|
Agricultura. |
Matacos | Nomadi |
|
Raccolta, coltivazione |
Guaraníes | Nomadi |
|
Coltivazione, caccia e pesca |
Diaguitas | Sedentari |
|
Agricoltura e caccia |
Querandíes | Nomadi |
|
Caccia |
Comechingones | Nomadi |
|
Caccia, Raccolta, coltivazione |
Patagones | Nomadi |
|
Caccia, Raccolta |
Onas | Nomadi |
|
Caccia |
La cultura Diaguita fue la más compleja y numerosa
de las poblaciones aborígenes. Aproximadamente unos 200.000 indígenas
conformaban este pueblo a la llegada de los españoles. Se dedicaban
a la agricultura, tenían canales para regar sus cosechas di mais
e legumi.
Adoraban al Sol, el trueno y el relámpago.
Tenían jefaturas similares a los cacicazgos y su familias eran
monogámicas.
En la zona de las sierras centrales vivieron los Comechingones y los Sanavirones. Vivían de la caza, la recolección y la pesca; cosechaban maíz, porotos y zapallos. Adoraban al Sol y a la Luna.
La cultura de los Huarpes ocupó las actuales provincias de San Juan, San Luis y Mendoza. Eran agricultores, cosechaban maíz y cazaban guanacos y ñandúes. Trabajaban la cerámica y creían en un ser supremo.
En la Pampa y la Patagonia habitaron gran cantidad de comunidades como los Querandíes y los Araucanos provenientes de Chile, además de los Tehuelches y los Onas en el sur y los Pampas en el centro. Tenían características comunes. Cazaban liebres, zorros, ñandúes y también pescaban. Vivían agrupados, liderados por un cacique.
La cultura Pehuenche estaba instalada en Neuquén, vivían de la caza y la recolección, estaban agrupados en bandas formadas por familias y creían en un ser supremo que moraba más allá del mar.
En el Chaco habitaron los Tobas, Mocovíes y los Abipones. Eran básicamente cazadores y recolectores. Estaban integrados en un sistema de bandas lideradas por un cacique. Las familias eran monogámicas pero a los jefes les estaba permitido la poligamia. La cultura Guaraní fue la predominante de esta zona. Eran sedentarios y agricultores. Vivían en grandes casas donde se alojaban varias familias. Creían en un paraíso perdido al que regresarían algún día.
I maggiori gruppi umani che popolavano il territorio dell'attuale Argentina agli inizi del secolo XVI erano i pampeano - patagonici, come i tehuelches ed i pehuelches; gli andini, come i diaguitas e huarpes, e quelli del Chaco e l'attuale nordovest.
I primi erano tutti cacciatori e raccoglitori nomadi, modalità dominante nelle etnie "chaqueñas", come matacos e guaycurúes, benchè alcuni gruppi andarono via via sedentarizzandosi con economie di coltivazione come i guaraní.
I gruppi andini costituirono civiltà agricole con insediamenti stabili. Ai già nominati possono aggiungersi gli omahuacas, i patamas, i capayanes, i comechingones e gli algarroberos. Del contatto con gli inca perfezionarono la loro agricoltura con terrazze ed irrigazione artificiale. Allevavano llamas e commerciavano nel nordovest ed ovest del paese. Nei secoli XVII e XVIII, spinti da la conquista spagnola, gli araucani provenienti dal Cile emigrarono verso il centro e sudovest dell'attuale Argentina, con la conseguente araucanizzazione (mapuches) degli abitanti della regione.