Formata dalle province di Neuquen, Rio Negro, Chubut e Santa Cruz
la Patagonia offre agli occhi del visitatore una natura che non ha
conosciuto se non nei pochi centri urbani urbani l'intervento dell'uomo.
Spazi enormi e selvaggi battuti dai venti danno immediatamente la sensazione
di essere in una terra alla "fine del mondo".
La Patagonia è la zona più australe dell'Argentina, e con i suoi 787.291 Km quadrati rappresenta un terzo del territorio nazionale . Nonostante la sua estensione la Patagonia è senza dubbio la regione meno densamente popolata del Paese.
Dal punto di vista geomorfologico si distinguono due aree distinte: la patagonia andina caratterizzata dalle estreme propaggini della cordigliera delle Ande con le sue cime intervallate da valli e ghiacciai e la Patagonia extrandina caratterizzata dalla presenza di altipiani, steppe ed enormi estensioni ventose e semideserticheche si estendono fino all'Oceano Atlantico.
La cordigliera tuttavia è pur sempre alta abbastanza da trasmettere sul lato cileno le piogge e le nevi provenienti dal Pacifico. Nelle estremi propaggini meridionali della Patagonia questo scudo naturale non impedisce l'accumularsi di neve ghiacciai sufficienti aformare i più grandi ghiacciai dell'emisfero meridionale al di fuori dell'Antartide. A seconda della stagione, escursioni a piedi, trekking, sci e alpinismo sono tra le attività sportive più comuni. I patiti dello sport all'aria aperta devono essere preparati a condizioni climatiche variabili e spesso inclementi.
A est delle pendici andine, le fresche e aride steppe della Patagonia danno nutrimento a enormi greggi di pecore, la cui lana viene quasi interamente esportata in Europa. L'influenza del clima marittimo dell'Atlantico in genere mantiene temperature relativamente miti anche in inverno, quando la pressione atmosferica più uniforme modera i forti venti che soffiano per gran parte dell'anno.
L'enorme Patagonia, divisa tra Cile e Argentina, occupa l'intera porzione meridionale del sudamerica; la parte argentina, arida e spazzata da venti freddi, presenta zone di grande attrattiva naturalistica, come quelle dei . San Carlos de Bariloche è un'attrezzatissima stazione di villeggiatura posta al centro di una splendida zona andina; si scia sulle tante piste, si fanno escursioni in pullman verso Esquel , San Martin e La Hoya , verso i numerosi incantevoli laghi, ai boschi di Arrayanes e dell'isola Victoria . La Penisola Valdes è una delle riserve di fauna marina più importanti del mondo. L'estremo sud del continente propone le meraviglie delle ultime propaggini andine e la Tierra del Fuego. Calafate è il punto di partenza per esplorare un universo insolito e mozzafiato, il mondo del silenzio, dei ghiacci eterni, dell'avventura. Da settembre a maggio si visitano gli immensi e celebri ghiacciai del Perito Moreno e di Uppsala , i laghi Viedma e Argentino e la Foresta Pietrificata .
A 313 chilometri da Calafate si torna sulle coste atlantiche a Rio Gallegos da dove, attraverso lo stretto di Magellano, si raggiunge la Tierra del Fuego , dove il mondo finisce e gli oceani si incontrano.
La Tierra del Fuego
Regione suggestiva e interessante, la Tierra del Fuego ha accolto per lungo tempo missionari, avventurieri, naufraghi e indigeni. Zona remota all'estremo sud del globo ma ricca di storia e di leggende. La Isla Grande della Tierra del Fuego copre una superficie di 65 mila chilometri quadrati, ma la parte argentina a oriente del sessantottesimo meridiano ne include soltanto un terzo. Il suo nome si deve a Magellano e a Carlo V di Spagna, re all'epoca dell'esplorazione. Nel suo primo viaggio, infatti, il navigatore portoghese le diede il nome di 'Tierra del Humo', riferendosi ai fumi degli indigeni, e poi il re la volle chiamare 'Tierra del Fuego', perché, dove c'era il fumo, c'era sicuramente anche il fuoco. Lo stretto di Magellano divide questa terra dal continente, anche se in verità si tratterebbe di un arcipelago. Le altre isole cilene abitate sono Navarino e Dawson.
La regione, nel passato, era quasi disabitata e al giorno d'oggi, nonostante si concentrino intorno ai due maggiori centri abitati -Ushuaia e Rio Grande- circa 70 mila persone, si prova comunque un forte senso di isolamento.
Questa terra remota è dominata da una natura lussureggiante, fatta di monti verdi, di praterie dove pascolano le pecore e di boschi che in autunno si tingono di rosso. In questi luoghi si ha veramente la sensazione di trovarsi alla 'fine del mondo", non solo per la posizione, ma anche per il silenzio assoluto e la luce accecante che rischiara tutta la zona. Il paesaggio nell'insieme è affascinante, con le montagne dell'Isla Hoste che si ergono di fronte a Ushuaia , la baia Lapataia, il Parco Nazionale , dove vive una numerosa colonia di castori; gli isolotti del canale di Beagle dimora di leoni marini, pinguini e cormorani; l' Estancia Haberton , una delle testimonianze della storia di queste terre, i relitti affioranti che ghiacciano nel mare, consumate testimonianze delle esplorazioni.
Ushuaia, insieme a Puerto Williams, città cilena, si contende il primato dell'ultima terra del mondo abitato. Ushuaia significa in lingua yagan 'baia che penetra a ovest': la città è infatti adagiata ai piedi del monte Martial e, a causa dei bassi fondali della baia, le navi di grande stazza non possono raggiungere le coste.
Fondata nel 1884, oggi si è sviluppata come un grande centro commerciale ed è sede di prestigiose industrie elettroniche. Il periodo migliore per una visita è l'estate -tra novembre e aprile- e una volta lì, vi consigliamo di visitare il Museo della Fine del Mondo dove sono conservate interessanti opere di artigianato degli indiani Onas, i resti dei naufragi, documenti e foto riguardanti la storia di tutta la regione, e il Faro del Fin del Mundo.
Il clima è molto più mite che in altre zone della Patagonia per la vicinanza del mare e delle montagne, e questo la rende ideale per le escursioni sportive della durata anche di qualche giorno: trekking, mountain bike, cavalcate, canottaggio e pesca. (fonte CTS )